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Apicoltura biologica e gestione dell'azienda apistica


Miele con certificazione Biologica dell' Apicoltura Fratelli Bonello

Il miele con certificazione biologica viene estratto e invasetatto a freddo. Prodotto italiano di cui viene attestata in etichetta la microzona di produzione (miele "cru"). Vengono scelte le zone di produzione lontano da potenziali contaminanti quali insediamenti urbani o industriali e strade di grande comunicazione. Secondoi protocolli dell' apicoltura biologica non è ammessol'uso di antibiotici per l'eventuale cura delle api. Le arnie devono essere realizzate con materiali atossici e naturali, comprese le venrici. La cera utilizzata deve avere certificazione biologica.

QUALE E’ LA DIFFERENZA FRA L’APICOLTURA BIOLOGICA E L’APICOLTURA TRADIZIONALE?

- L’ubicazione degli alveari a conduzione bio deve garantire fonti naturali di nettare, di melata, di polline sufficienti e di acqua alle api e tali che vi sia una distanza adeguata (in alcuni casi almeno 3 Km) ad evitate fonti di inquinamento, quali centri urbani, autostrade, aree industriali, discariche, inceneritori di rifiuti e culture intensive non biologiche che possono essere frequentate dalle api (es. frutteti).
- La nutrizione delle famiglie di api in primavera deve essere fatta con miele proveniente da apicoltura bio e solo durante il periodo invernale può essere somministrato alimento quale sciroppo o melassa di zucchero proveniente da coltivazione biologica.
- L’ uso dei medicinali veterinari non possono essere usati, ma solo prodotti fitoterapici, omeopatici. Mentre per combattere la Varroa, un acaro che si nutre dell’emolinfa dell’ape e si riproduce a spese della covata, è ammesso l’uso solo di sostanze naturali quali l’acido ossalico (è presente negli ortaggi e anche nel miele), l’acido formico, l’acido lattico, nonché il mentolo, l’eucaliptolo ed il timolo.
L’apicoltura tradizionale a tutto questo e ad altri punti riguardanti particolari tecniche di conduzione non è tenuta a sottostare. Per cui può ubicare gli apiari dove desidera, utilizzare sostanze zuccherine quando e come vuole e somministrare qualsiasi principio chimico, purchè sia autorizzato per la difesa delle api.


COSA DEVE FARE L’AZIENDA PER ESSERE CERTIFICATA COME “BIO”

Almeno 2 o 3 anni di conversione: cioè sottostare a diverse ispezioni del tecnico inviato dall’ente certificatore, sull’ubicazione degli apiari, sulla avvenuta sostituzione delle arnie che presentano rischi di contaminazione per i prodotti del’apicoltura (es. arnie trattate con vernici o smalti sintetici ecc.) e prelievo di campioni di favo da nido e da melario e di diversi tipi di miele prodotti, per essere sottoposti alle analisi chimiche. Inoltre avere un laboratorio autorizzato per la lavorazione del miele e di perseguire una attenta HCCP.
A questo punto dai risultati delle analisi e dalle ispezioni, l’Azienda se ha ben operato può essere certificata come :
“AGRICOLTURA BIOLOGICA”, nel campo dell'apicoltura. Ovviamente questi accertamenti continuano anche dopo aver ottenuto la certificazione.

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